Sindrome di Cushing nel cane: sintomi, terapia, alimentazione e tempi di sopravvivenza

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La sindrome di Cushing nel cane o iperadrenocorticismo è una condizione per cui le ghiandole surrenali iniziano a produrre quantità di cortisolo superiori alla norma. Le ghiandole surrenali sono due organelli situati in prossimità del rene, costituite per il 90% da una zona più esterna detta zona corticale e per il 10% da una più interna detta zona midollare.

La zona corticale produce determinati ormoni (aldosterone, cortisolo e ormoni sessuali); la zona midollare, invece, produce adrenalina e noradrenalina. In situazioni di normalità è la zona corticale delle ghiandole surrenaliche a produrre cortisolo in maniera ciclica durante la giornata, con picchi in risposta a stimoli stressogeni.

Questo ormone permette di fronteggiare situazioni di pericolo tramite l’aumento della glicemia e l’utilizzo immediato delle riserve energetiche. Inoltre determina anche l’abbassamento delle difese immunitarie ed una spiccata azione antinfiammatoria. Il problema subentra quando viene prodotto in quantità eccessive, come nel caso della sindrome di Cushing, dove i livelli di cortisolo si mantengono elevati in maniera costante, provocando effetti sistemici.

Generalmente colpisce soggetti di 6 anni o più di età, in particolare cani di taglia medio-piccola. Le razze maggiormente predisposte sono Barboncino, Bassotto, Beagle, Boxer e vari Terrier.

Quali sono le cause della sindrome di Cushing nel cane?

Le cause sono principalmente tre:

  • Circa nell’80% dei casi si tratta di una disfunzione dell’ipofisi (ghiandola endocrina situata alla base dell’encefalo), che produce ACTH in eccesso, stimolando eccessivamente i surreni.
  • Nel 15-20% dei casi si tratta di tumori surrenalici funzionali che producono cortisolo in modo indipendente dal controllo ipofisario.
  • Una terza causa è la somministrazione prolungata di cortisone (Cushing iatrogeno), che genera la stessa sintomatologia della malattia.

Sintomi

I sintomi della sindrome di Cushing sono variabili e derivano dagli effetti sistemici del cortisolo: iperglicemia, immunodepressione, atrofia muscolare, accumulo di grasso addominale. I sintomi più comuni includono:

  • Polidipsia
  • Poliuria
  • Polifagia
  • Obesità addominale
  • Atrofia muscolare
  • Mantello diradato e alopecia (soprattutto su fianchi e dorso)
  • Cute sottile
  • Piodermiti
  • Letargia

Il numero e la gravità dei sintomi variano da cane a cane.

Diagnosi

La diagnosi si basa su anamnesi, imaging (ecografia) ed esami del sangue e delle urine. L’ecografia può mostrare un aumento di volume delle surrenali o un nodulo tumorale.

Dagli esami del sangue possono emergere:

  • Aumento delle transaminasi epatiche
  • Ipercolesterolemia
  • Iperglicemia
  • Alterazioni della formula leucocitaria

Alle urine si possono riscontrare:

  • Peso specifico ridotto
  • Batteriuria
  • Glicosuria

I principali test endocrini sono:

  • Rapporto cortisolo/creatinina urinario: molto sensibile, ma soggetto a falsi positivi.
  • Test di stimolazione con ACTH: misura la risposta delle surrenali dopo somministrazione di ACTH sintetico.
  • Test di soppressione con desametasone: verifica se il cortisolo si riduce dopo somministrazione di cortisone.

Terapia

La terapia può essere chirurgica (nei casi tumorali) oppure farmacologica. Il farmaco più utilizzato è il Vetoryl (Trilostane), che blocca la sintesi del cortisolo. Si somministra una volta al giorno con il pasto, e la dose va regolata periodicamente in base agli esami di controllo.

Alimentazione

Nel cane affetto da morbo di cushing, oltre ad una corretta impostazione della terapia, anche l’alimentazione ha la sua importanza. Si dovrebbe ridurre il tenore in carboidrati ed incrementare quello proteico, di fibre e vitamine un po’come per i soggetti con diabete mellito

Sopravvivenza

La prognosi varia. Nei tumori benigni trattati farmacologicamente, la sopravvivenza può essere di 2–3 anni. Nei carcinomi con metastasi, la prognosi è infausta. In caso di Cushing non curato, il cane può sviluppare diabete, tromboembolismi, ipertensione, infezioni e danno renale.

Nei cani anziani

Un cane di 13 anni affetto da Cushing può avere buone aspettative di vita se la forma è benigna e la terapia è impostata correttamente.